VERY RARE AUTOGRAPH OF THE MOST IMPORTANT EDITOR OF THE HISTORY OF NAPOLI
I SELL HERE THE BULIFON AUTOGRAPH LETTER OF 1693, THE OTHER PICTURES ARE ONLY USED FOR DOCUMENTATION AND ARE NOT PART OF THE ITEM OFFERED.
GOOD CONDITION SEE PICTURES FOR DETAILS
EX IMPERATO COLLECTION
Antoine Bulifon, italianizzato in
Antonio Bulifon (
Chaponnay,
24 giugno 1649 –
Spagna,
luglio 1707), fu un
cronista ed
editore di origine
francese attivo a
Napoli nella seconda metà del
XVII secolo.
Le vicende del periodo della vita di Antoine Bulifon
[1] antecedente a quello napoletano possono essere desunte da una lettera autobiografica pubblicata nel 1693 in cui egli narra di essere nato a «
Chaponay nel
Delfinato[2]» da un notaio, di essersi recato dapprima in alcune città della
Francia, poi a
Roma per assistere ai funerali di
papa Clemente IX, e infine a
Napoli dove giunse il 22 luglio 1670; «innamoratosi del suo sito, della amenità delle sue campagne, della clemenza del suo clima e della avvenenza de' suoi abitanti, fe risoluzione di scieglierla fra tante per sua perpetua stanza»
[3].
A Napoli aprì una libreria a San Biagio dei librai (Spaccanapoli); nel 1672 si trasformò in editore pubblicando il Filo d'Arianna di Pompeo Sarnelli[4]. Quest'ultimo fu anche il principale consulente editoriale del Bulifon il quale, oltre a novità provenienti dalla Francia tradotte sovente da lui stesso, pubblicò soprattutto libri riguardanti la storia, le tradizioni popolari, il dialetto e la geografia di Napoli e delle località circostanti.
All'attività di editore Bulifon affiancò quella di animatore di un circolo di letterati, giuristi e scienziati (Altimari, Schettini, Artale, Francesco e Gennaro d'Andrea, Toppi, Sarnelli, Fanelli, Gravina, de Cristofaro, Calà, Nicodemo, Giannelli, Donzelli, Cornelio, Pignatelli, de Notariis, Celano, i figli del Vico, ecc.) che si raccoglievano attorno alla sua libreria, oltre agli stranieri di passaggio a Napoli (per es. il Mabillon). Bulifon fu anche editore di riviste e gazzette, ma in questo campo ebbe minor fortuna del suo rivale Parrino[5